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CONFERENZE

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sabato 28 dicembre 2013

Storia della musica elettronica (V parte): la musica concreta

Rieccoci a trattare la storia della musica elettronica in questo ultimo post prima della fine del 2013.
Dalla culla di questo genere musicale, la Germania, ci spostiamo in Francia, dove, alla fine degli anni Quaranta, nacque la cosiddetta musica concreta o musique concrète.
Il suo fondatore e maggiore esponente è senza dubbio Pierre Schaeffer, che affermò che questo genere differisce dalla musica “tradizionale definita astratta” perché si basa su fonti sonore naturali.
La musique concrète prevede, dunque, un distacco dalla musica elettronica vera e propria.
Spieghiamo meglio il significato di quest'affermazione: la musica elettronica usa suoni generati da apparecchi elettronici, mentre secondo la musica concreta qualsiasi suono può diventare materiale di una composizione e, una volta ordinate secondo l'ordine dell'opera, queste fonti sonore vengono alterate tramite l'utilizzo di apparecchi e procedimenti elettronici.
Con il passare del tempo, la musique concrète si identificò sempre di più con la musica elettronica “pura” tedesca, finché dagli anni Sessanta entrambe queste tendenze vennero quasi totalmente abbandonate.
Un esempio di musique concrète sono gli Études de bruits (trad.: studi dei rumori), composizione di Pierre Schaeffer del 1948.

E con questo, per quest'anno è tutto. Buon inizio 2014 in musica a tutti!

domenica 22 dicembre 2013

La cantante di oggi: Jojo

Oggi parliamo di una giovane interprete del nuovo filone della musica R & B.
Nata Joanna Noelle Bladgen Levesque, con origini polacche, francesi, scozzesi, inglesi e native americane, nel 1990, Jojo si è subito distinta per via della voce estremamente potente e matura, sia a livello tecnico che espressivo, già a otto anni, età in cui si esibisce in alcune cover dal vivo all'interno di vari programmi televisivi americani. In una di queste occasioni riceve il plauso di Bill Cosby.
Il suo esordio discografico avviene nel 2004 con il singolo Leave (get out), con cui raggiunge il primo posto negli USA... cosa mai avvenuta per una ragazzina di tredici anni.


In seguito prosegue la sua carriera con il secondo album, trainato dal grande successo Too little too late.


La sua ascesa incontra vari problemi legati alle case discografiche, ovviamente interessate a trasformare Jojo in una cantante pop più commerciale. A livello canoro si presenta come un mezzosoprano dotato di grande estensione, agilità, coloratura e con una dimestichezza ammirevole nell'utilizzo di falsetto, whistle e melisma. Il suo tratto distintivo è sicuramente il timbro, in cui si percepisce estremo controllo e una maturità espressiva assolutamente anomala per l'età in cui ha iniziato la sua carriera. Questa peculiarità le ha consentito di interpretare brani d'amore estremamente sofferti e adulti in chiave blues, distanziandosi dalla più comune idea della giovane popstar con voce acerba e delicata, maggiormente legata alle atmosfere leggere della musica mainstream.

domenica 15 dicembre 2013

Meteore: Count Five

Oggi parliamo di un gruppo musicale meteora della seconda metà degli anni Sessanta: i Count Five. Di genere garage rock e rock psichedelico californiano, il gruppo si formò a San José da un idea di Ron Chaney, bassista, e John Michalski, chitarrista. Questi ultimi iniziarono la loro carriera musicale quando erano ancora studenti, suonando in gruppi locali specializzati nel surf rock. Successivamente nacquero gli Squires, a cui si unì il cantante Kenn Ellner, che, per rimanere nella scena musicale, imitarono lo stile della British Invasion. Nel 1964 arrivò anche Sean Byrne, cantante e chitarrista di origini irlandesi. Lo stesso Byrne, in quel periodo stava ultimando il brano che divenne l'unico vero successo dei Count Five: Psychotic Reaction. Il brano, scartato prima da varie case discografiche, uscì come singolo per la Double Shot Records con influenze di Yardbirds, Bo Diddley e del genere punk. Nel 1966 venne pubblicato l'album contenente questo singolo, un paio di cover degli Who e alcuni inediti di scarso valore, per cui il gruppo si sciolse l'anno successivo. Ora non rimane che ascoltare la loro unica hit. Buona domenica a tutti!


domenica 8 dicembre 2013

Storia della musica elettronica (parte IV): Gesang der junglinge

Oggi torniamo a trattare la storia della musica elettronica e lo facciamo parlando, seppure in modo molto semplificato, di una composizione musicale: Gesang der junglinge di Karlheinz Stockhausen.
Sorvolando per adesso sulle varie tappe artistiche dell'autore tedesco e lasciando eventuali approfondimenti riguardo questa composizione ai lettori del blog, occupiamoci di quello che viene considerato il manifesto della musica elettronica.
Composto nel bienno 1955-1956 dopo le esperienze di Elekronische Studie I ed Elektronische Studie II, Gesang der junglinge è un progetto piuttosto complesso. Per fare questo, il testo in latino del "Canto dei giovani nella fornace" (Libro di Daniele, capitolo 3) venne fatto leggere, secondo uno schema deciso da Karlheinz Stockhausen, ad un ragazzo e, successivamente, venne suddiviso in fonemi.
Questi fonemi vennero fusi, dall'autore, insieme a suoni elettronici variando le frequenze e, di conseguenza, i vari timbri.
La concezione strutturale polifonica della composizione prevedeva poi anche una corrispondente proiezione spaziale ben precisa della stessa.
Gesang der Junglinge venne eseguita in pubblico per la prima volta il 30 maggio 1956.
Ora non resta che l'ascolto.
Buona domenica a tutti!








sabato 30 novembre 2013

Hit parade : Insieme

Ritorna la serie di post legati ai successi delle classifiche italiane nel corso dei decenni. Oggi trattiamo un brano rimasto nella hit parade del 1970 per diciotto settimane, di cui diciassette nella top 10: "Insieme", grande successo di Mina, scritto da Mogol e Battisti. Inizialmente l'interprete non era convinta di poter cantare il pezzo, ma ci ripensò dopo poco, incidendo un successo che solo Modugno riuscì a mantenere in seconda posizione. Buona musica a tutti...


domenica 24 novembre 2013

Il brano di oggi: La voce del silenzio

Dopo Caruso, il brano trattato in maniera unica da un post di questo blog è "La voce del silenzio".
Nell'immaginario collettivo, il pezzo in questione è la rappresentazione imperitura del romanticismo nel genere melodico, ma in sé mostrava vari cambiamenti e scostamenti da questo stile, probabilmente dettati dall'edizione di Sanremo in cui fu presentata, ovvero quella del 1968.
Festival ricco di polemiche e famoso per i grandi ospiti stranieri, la faida fra Don Backy e Celentano, ma soprattutto per il suo passato recente, ovvero la morte di Luigi Tenco, che aveva modificato più o meno direttamente il modo di cantare di molti artisti, fra cui Tony Del Monaco, che presentò "La voce del silenzio" in doppia esibizione con Dionne Warwick.
Il pezzo parla di una persona che vuole meditare in quieta solitudine, ma ogni ricordo della sua esistenza riporta alla mente l'amore della sua vita, mai dimenticato. Dal punto di vista musicale e tecnico, la canzone appare come una battaglia fra la voce e la presenza stoica e prepotente dell'orchestra, elemento fondamentale in questa composizione di Mogol, Limiti ed Elio Isola.
La presentiamo in varie versioni, dall'originale (e snobbata) di Del Monaco e Dionne Warwick...


... passando per la versione che le diede la notorietà (probabilmente eterna), ovvero quella di Mina...


... fino alle versioni più recenti e originali dei seguenti artisti: Silvia Mezzanotte


Loretta Goggi


Ranieri e Mezzanotte


Alex Baroni


Mia Martini


E, a parte molti altri come Renato Zero, Ornella Vanoni, Renga, Luca Laurenti e Franco Simone, concludiamo con una versione in duetto dall'arrangiamento peculiare (grazie alla presenza di un flauto particolare). Ovvero la versione live, dal teatro del silenzio (neanche a farlo apposta) di Lajatico, di Andrea Bocelli ed Elisa

venerdì 15 novembre 2013

Storia della musica elettronica (III parte): Avanguardia, Neoavanguardia, Neue Musik e Ferienkurse

Rieccoci a parlare della storia della musica elettronica. Nell'ultimo post di questa serie abbiamo accennato ad una sua diffusione tra il grande pubblico: vediamo ora come avvenne.
Innanzitutto occorre fare un passo indietro.
Nella prima metà del Novecento si fa strada il concetto di Avanguardia: usato inizialmente come termine militare e passato attorno al 1830 al linguaggio politico, successivamente ha cominciato ad indicare  i fenomeni radicali di innovazione artistico-letteraria in opposizione alle convenzioni estetiche dominanti, assumendo forme anche assai polemiche. Alla definizione del concetto di Avanguardia ha contribuito la discussione filosofica, sociale ed estetica sviluppata tra 1930 e 1950 in merito alla situazione artistica nella società moderna di massa..
Nel secondo Dopoguerra (anni '60), i movimenti della Neoavanguardia ne hanno ripreso gli atteggiamenti e le tematiche.
Di questi due movimenti parleremo più approfonditamente in seguito.
Con il termine Neue Musik (Musica Nuova), coniato nel 1920, venivano indicati gli indirizzi della musica moderna e, successivamente, quelli più sperimentali.
Ora occorre precisare un concetto molto importante per l'epoca di cui stiamo parlando: in Germania, che aveva a Darmstadt uno dei più importanti centri europei per la diffusione della musica d'Avanguardia, il Nazismo proibiva tassativamente ai giovani l'ascolto degli autori più avanzati.
Nel 1946, dopo la caduta della dittatura, nella città tedesca vengono istituiti i Ferienkurse für Internationale Neue Musik (Corsi estivi di Nuova Musica Internazionale) per aggiornare gli studenti tedeschi.
Due anni più tardi, per volere di René Leibowitz, questi corsi cambiano il proprio nome in Internationale Ferienkurse für Neue Musik (Corsi estivi Internazionali di Musica Nuova), aiutando in questo modo la divulgazione tra le masse.
In questa Musica Nuova si nota il desiderio di rottura rispetto alle idee tipiche del Nazismo, ovvero dai miti dell'ideale di comunicazione e di genio creatore, e la soggettività dell'individuo viene annullata. 
E' una musica che non intende necessariamente farsi capire e che si basa molto sul concetto di "arte per l'arte".
E con questo, anche per stavolta è tutto.
Buon weekend!




venerdì 8 novembre 2013

Meteore: Patrick Hernandez

Riprende la raccolta delle nostre meteore, ovvero artisti che attraversano la storia della musica per un breve periodo... per poi sparire, lasciando (o non lasciando) un segno.
Oggi tocca a Patrick Hernandez, cantante francese già corista di Claudio Baglioni e divenuto famoso a livello planetario nel 1978 con il brano "Born to be alive", inno del concetto di "Vita alla giornata".

sabato 2 novembre 2013

Storia della musica elettronica (II parte)

Riprende il percorso musicale per sviscerare la storia della musica elettronica: oggi parleremo della diffusione degli studi di registrazione e delle scuole di musica d'avanguardia, due tappe fondamentali nell'evoluzione di questo genere.
Grazie ai miglioramenti avvenuti fino agli anni Quaranta dello scorso secolo, poco dopo cominciarono a diffondersi studi di registrazione dotati di apparecchiature in grado di generare, modificare e mixare il suono e, nello stesso periodo, iniziò a essere molto usato anche il magnetofono, permettendo così ai compositori di manipolare le diverse registrazioni applicando vari effetti. Si trattava di una vera e propria operazione di "taglia e incolla" dei vari pezzi di nastro magnetico.






Tra i centri di musica elettronica, vanno ricordati sicuramente lo Studio For Electronic Music di Colonia, con Karlheinz Stockhausen fra i rappresentanti, il Columbia-Princeton Electronic Music Center e lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, fondato su idea di Luciano Berio e Bruno Maderna.
Questo contribuì indubbiamente ad aumentare la popolarità delle apparecchiature elettroniche tra gli accademici e alla diffusione di varie scuole di musica elettroacustica, di cui una tra le più importanti è quella di Darmstadt in Germania.
Nel prossimo appuntamento con la storia della musica elettronica cercheremo di approfondire meglio in che modo si è diffusa tra il pubblico questa musica inizialmente elitaria.
Buon weekend a tutti! 


domenica 27 ottobre 2013

Hit Parade: Il cielo in una stanza

Per la rubrica dei singoli rimasti ai primi posti in classifica negli anni passati, oggi trattiamo il 1960 e uno dei brani più importanti della nostra tradizione musicale.
La canzone, che non necessita di presentazioni ulteriori, è stata scritta e composta da Gino Paoli, Tony De Vita, Mogol e Toang (Renato Angiolini). Nella prima versione, il nome di Paoli non era stato accreditato, in quanto troppo giovane per iscriversi alla SIAE a quei tempi.
La risonanza della canzone negli anni e nei paesi del mondo è stata talmente importante da condurre vari artisti a realizzarne numerose cover in più lingue (sia in studio che limitate al live in alcuni eventi televisivi): Gino Paoli, Connie Francis, Franco Simone, Morgan, Noemi, Giorgia, Carla Bruni, Battiato, Ranieri, Manuel Miranda, Mike Patton, Giusy Ferreri e Malika Ayane sono solo alcuni dei nomi di questi artisti. La versione più importante è sicuramente l'originale del 1960, eseguita dall'interprete anche nel film "Appuntamento a Ischia", e incisa nuovamente nel 1969 con un arrangiamento differente.
Se non si fosse ancora capito, stiamo parlando di Mina e del suo primo posto in classifica nel 1960 con "Il cielo in una stanza"

sabato 19 ottobre 2013

Storia della musica elettronica (I parte)

Oggi Music Drops inizia un percorso musicale per prendere in esame uno dei generi più variegati e utilizzati nelle sue varie sfaccettature: la musica elettronica.
Cominciamo analizzando i primi strumenti inventati con l'intenzione di creare questa musica, seppure, in alcuni casi, con i dovuti limiti.
Nel 1897, l'avvocato e inventore americano Thaddeus Cahill creò il primo strumento musicale in tal senso, ovvero il telharmonium o dinamofono.






L'intenzione era quella di produrre correnti elettriche alternate sfruttando 145 dinamo e controllare queste frequenze tramite varie tastiere, ciascuna di 7 ottave.
Il segnale generato risultava piuttosto debole e non amplificabile, per cui inizialmente era nata l'idea di sfruttarlo per la filodiffusione della musica attraverso la linea telefonica. Questo strumento aveva però anche un altro handicap: pesava 200 tonnellate!
Purtroppo non esistono registrazioni originali dell'epoca; da segnalare comunque che 100 anni dopo la nascita di questo strumento, il regista statunitense Reynold Weidenaar ha prodotto il documentario "Magic music from telharmonium" rimettendo in funzione l'unico esemplare rimasto conservato.
Successivamente venne inventato la valvola termoionica, o triodo, primo componente elettronico "attivo", ovvero che fornisce un segnale di potenza amplificato se gli viene fornita energia dall'esterno.
Altra invenzione nell'ambito della musica elettronica fu quella ideata dall'inventore russo Lev Sergeevič Termen: il theremin, ovvero lo strumento che, costituito semplicemente da una vera e propria scatola di componenti elettronici e da una o due antenne, produce suoni elettronici semplicemente avvicinando e allontanando le mani dalle antenne.





Dopo l'incontro con l'inventore russo, nel 1923 un radiotelegrafista e violoncellista francese, Maurice Martenot, decise di creare qualcosa che unisse l'idea precedente con qualcosa di più famigliare ai musicisti, ovvero una tastiera a 88 tasti per controllare l'altezza dei suoni prodotti: nacque così, cinque anni più tardi, Onde Martenot (o, in francese, Ondes Martenot).
Con un'estensione di sei ottave, può produrre anche glissati, intervalli inferiori al semitono e diversi timbri e, basandosi sulle differenze di frequenza emessa da generatori (oscillatori) è considerato l'antenato dei più moderni sintetizzatori e fino alla metà degli anni Cinquanta era considerato uno dei migliori strumenti elettronici esistenti.




Pochi anni più tardi, Friedrich Trautwein inventò il trautonium, con alcune semplificazioni nell'uso delle strumentazioni elettroniche, e negli anni Trenta vennero costruiti i primi strumenti in grado di emulare i suoni di un'orchestra.
Gli anni Quaranta videro la nascita dei primi sintetizzatori, strumenti in grado di riprodurre imitazioni di strumenti musicali veramente esistenti o creare suoni ed effetti non esistenti in natura, sotto il controllo di un musicista o un sequencer.
Generalmente comandato tramite una tastiera come quella di un pianoforte, esistono comunque altri sintetizzatori gestiti tramite le corde di una chitarra, il fiato, una pressione di qualche tipo o altri controller ancora diversi.




Nei primi anni Cinquanta aumentò la produzione di transistor, che sostituirono i triodi nella gestione della corrente elettrica e che, grazie a dimensioni ridotte, costi ridotti e maggiore praticità, rivoluzionarono l'industria elettronica.
Così si conclude la prima parte della storia della musica elettronica. Continuate a seguire Music Drops per scoprire il seguito!
 




domenica 13 ottobre 2013

Micropost: Georgia Brown

Oggi Music Drops dedica un piccolo post al concetto di voce e a una rappresentante di spicco di questo strumento: Georgia Brown.
Nata Rossana Monti a Napoli nel 1980, si tratta di una cantante brasiliana che ha iniziato la sua carriera a 5 anni.
Al di là di qualunque merito artistico, Georgia è conosciuta a livello mondiale soprattutto per la sua estensione vocale: detiene, infatti, il record per l'intervallo vocale più esteso per una donna (precisamente otto ottave) e quello per la nota più acuta. Queste sue capacità sono state paragonate con un violino, un pianoforte e un organo Hammond.
Vi proponiamo uno dei suoi successi, "Mermaid", cantato interamente in registro di fischio, e un'esecuzione live di "Oh Happy Days" in un programma televisivo. Al termine di questo secondo video, una divertente comparazione della voce di Georgia con alcune note.

sabato 5 ottobre 2013

L'arte di "Weird Al" Yankovic

Oggi su Music Drops trattiamo un artista americano piuttosto ecclettico ma che deve principalmente la sua fama alla rivisitazione in chiave ironica di brani conosciuti a livello mondiale.
Alfred Matthew Yankovic, in arte "Weird Al" Yankovic, nasce a Lynwood (California) da madre americana con origini italiane e inglesi e da padre americano con origini serbe.
Dopo avere iniziato a suonare la fisarmonica all'età di sette anni, a diciassette la sua carriera comincia in maniera inaspettata inviando un brano registrato da lui, intitolato Belvedere Cruising, al programma radiofonico umoristico "Dr. Demento".
Tre anni più tardi, come dj in una radio locale, Al compone My Bologna, una parodia di My Sharona, la hit dei Knack che in quel periodo svettava nelle classifiche: i Knack la trovano divertente e, tramite loro, Al Yankovic stipula un contratto di sei mesi con la loro etichetta discografica, Capitol Records.

   
Successivamente scrive altre parodie divenute famose: Another One Rides The Bus, cover di Another One Bites The Dust dei Queen


Lasagna, cover del successo dei Los Lobos La Bamba,


Eat It, cover di Beat It, e Fat, cover di Bad di Michael Jackson



Smells Like Nirvana, cover di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana



Like A Surgeon, cover di Like A Virgin di Madonna


e altre. Tutti brani di successo con cui ha anche ottenuto svariati premi.
Oltre alle parodie, Weird Al Yankovic compone anche brani originali umoristici, basati principalmente sulla satira popolare.
Inoltre è anche comico e attore, con una filmografia piuttosto vasta all'attivo.
Una curiosità: fino al 1998 il suo look consisteva in baffi, occhiali e capelli ricci corti; successivamente ad un intervento per la correzione della miopia, ha deciso di radersi i baffi e farsi crescere i capelli.
E con questo, anche per questa settimana è tutto! Buona musica e alla prossima!


domenica 29 settembre 2013

Hit Parade: Papa don't preach

Torna la rubrica "Hit parade" per esplorare la storia dei brani più venduti e ascoltati in Italia nei vari anni.
Oggi tocca al 1986 e al brano che mantenne il primo posto in classifica in quel periodo, ovvero "Papa don't preach" di Madonna.
Sono dovuti alcuni accenni al pezzo, in quanto il testo è una supplica al padre, da parte di una ragazza adolescente, per chiedere aiuto e la sua benedizione nella situazione in cui si trova, ovvero una gravidanza e una relazione con un ragazzo più grande (che il padre aveva accuratamente vietato alla figlia). Il video, con protagonisti Madonna e Danny Aiello, si deve considerare parte integrante della canzone, per via della qualità della regia e la presenza di particolari divenuti storici (come la maglietta che Madonna indossa).
Il grande successo del brano ha avuto impatto sulla cultura statunitense, in quanto illustrava la vita di molte ragazze innamorate. Alcune associazioni abortiste ebbero ovviamente da ridire sulla possibilità di sfoggiare la gravidanza in età adolescenziale in un video.
Dal punto di vista musicale, a parte il crescendo dell'estensione di Madonna nel ritornello, si può evidenziare la presenza di elementi spagnoleggianti.
Buona musica...


venerdì 20 settembre 2013

Meteore: Nina Pee

Oggi su Music Drops trattiamo una meteora di cui conosciamo soltanto una canzone e nient'altro.
Parliamo di Nina Pee e del suo brano di genere italo-disco You're The Sun Of My Life del 1986.
In attesa che si facciano avanti gli esperti del genere, non ci resta che ascoltarla!



sabato 14 settembre 2013

L'arte di Narciso Yepes

Oggi Music Drops tratta un artista spagnolo divenuto famoso nel mondo per essere stato il principale sostenitore della chitarra a dieci corde, che permetteva di trascrivere e interpretare pezzi rinascimentali e barocchi che in origine erano ideati per essere eseguiti con il liuto.
Stiamo parlando di Narciso Yepes, che pare abbia iniziato a suonare la chitarra all'età di quattro anni su consiglio del padre seguendo le lezioni del maestro Jesus Guevara a Lorca, sua città natale.
Nel 1936, a nove anni, allo scoppio della Guerra Civile Spagnola si trasferì a Valencia con la famiglia e a tredici cominciò a frequentare il Conservatorio della città con il pianista e compositore Vicente Asencio.
Yepes è famoso soprattutto per la sua esecuzione del Concierto de Aranjuez di Joaquin Rodrigo, anche insieme alla Berliner Philarmoniker nel 1964, e per avere riarrangiato, nel 1952, il tradizionale brano per chitarra Romance che divenne noto per essere la colonna sonora del film "Giochi Proibiti", diretto da René Clement nello stesso anno.  




Per le cattive condizioni di salute, Narciso Yepes nel 1993 cominciò a limitare le sue apparizioni in pubblico tenendo l'ultimo concerto a Santander nel 1996 per poi morire l'anno successivo.
E con questo, anche per stavolta è tutto. Buona musica a tutti!

sabato 7 settembre 2013

Hit Parade: Rapput

E oggi Music Drops tratta nuovamente la serie Hit Parade con un brano tanto storico quanto ironico. Nel 1991 risultò il pezzo più venduto in Italia (superando "Se stiamo insieme" di Cocciante, canzone vincitrice di Sanremo quell'anno, e Black or White di Michael Jackson).
Un pezzo rap demenziale interpretato da Claudio Bisio e musicato da Rocco Tanica degli Elii. Il titolo unisce, appunto, la parola "rap" a "puttana", poiché il testo racconta proprio le scenate di gelosia di un uomo verso la propria compagna, della quale pensa le peggiori infedeltà, in seguito ad una vacanza in Grecia con l'amica Giovanna.
A livello musicale e testuale, Rocco Tanica campionò vari brani famosi per poter creare questa hit: "Pensieri e Parole" di Battisti (riferimento molto chiaro a inizio canzone), "Shine on you crazy diamond", "I watussi" di Vianello e "Bella Ciao". I cori gregoriani sono, invece, un omaggio agli Enigma.
La trama del brano ha avuto un seguito altrettanto ironico nel brano "Sapore di pinne", che tratteremo in seguito.
Ah, se non si fosse ancora capito, come da titolo il brano è Rapput


sabato 31 agosto 2013

Micropost: Paolo Angeli

Oggi Music Drops vuole proporre un artista che, dalla Sardegna in cui è nato, ha portato "on the road" la propria musica con uno strumento originale: stiamo parlando di Paolo Angeli.
Da giovanissimo ha cominciato lo studio della chitarra, si è diplomato in etnomusicologia al DAMS di Bologna e da anni collabora anche con molti musicisti di elevato calibro.
Si esibisce in solo o in gruppo suonando la chitarra sarda preparata, uno strumento di cui forse non è semplice, con poche parole, descriverne il funzionamento.
E' senza dubbio alquanto insolito vedere una chitarra a 18 corde, alcune delle quali vibrano per simpatia, con tanto di pedali e quant'altro e suonata con un archetto a mo' di violoncello.
Detto questo, non resta che l'ascolto.



sabato 24 agosto 2013

Il genere Honky Tonk

E oggi Music Drops inaugura il post trattando un genere ormai antico, dal nostro punto di vista.
Honky Tonk è un termine che, nell'epoca del proibizionismo negli Stati Uniti, indicava le fabbriche abusive di gin e le taverne con sala da ballo, generalmente riservate al sottoproletariato di colore.
Come scrisse Gildo De Stefano, il genere Honky Tonk è più propriamente uno stile caratterizzato dalla "spinta delle triadi massicce della mano sinistra che genera uno slancio enorme, accresciuto dai ritmi incrociati fantasticamente complessi (benché naturalmente intuitivi) della mano destra"
All'interno delle taverne e dei locali succitati, la musica suonata in questo particolare stile (definito anche Barrelhouse, come i locali stessi, per via della presenza dei barili di birra a diretta fruizione dei clienti) fu la base per la nascita del genere Ragtime (ovvero l'antesignano del Jazz).
A livello tecnico, il termine indica più propriamente la sonorità tipica dei pianoforti verticali del Far West o delle colonne sonore delle comiche.
Come esempio di questo stile portiamo "Honky Tonk" eseguita da Bill Doggett.


Buona musica a tutti

venerdì 16 agosto 2013

Hit parade: Gioca Jouer

Per la rubrica Hit Parade, questa settimana proponiamo una canzone portata al successo all'inizio del 1981 dal dj Claudio Cecchetto e scritta da Gualtiero Malgoni, Claudio Simonetti e Tony Martucci: Gioca Jouer.
Il brano in questione, rimasto in vetta alle classifiche per svariati mesi, è stato anche sigla del Festival di Sanremo dello stesso anno, presentato in quell'occasione da Claudio Cecchetto e dall'attrice Eleonora Vallone.



Su questa canzone è stato ideato anche un ballo di gruppo, la cui coreografia è presentata nello prossimo video, tratto dalla trasmissione Discoring del 22 febbraio 1981.



E con questo, anche per stavolta è tutto. Buon weekend in musica!






domenica 11 agosto 2013

Il brano di oggi: Caruso

Il post di oggi seguirà una nuova modalità, in quanto per la prima volta presentiamo un pezzo che ogni italiano sembra conoscere dalla nascita: "Caruso"


La canzone in questione è stata scritta e composta da Lucio Dalla, che trasse ispirazione dal racconto dell'amore di Enrico Caruso per una sua allieva di canto, durante il suo soggiorno ad un hotel di Sorrento in cui il tenore aveva trascorso del tempo prima della sua morte.
Interessante notare come questo brano sia diventato iconico per la musica italiana nel mondo e come per molti stranieri (soprattutto statunitensi) le frasi in napoletano del testo siano associate alla lingua italiana vera e propria e non alla forma dialettale partenopea.
"Caruso" è la canzone italiana che, nelle sue varie versioni, ha venduto più copie nel mondo in assoluto.
Il grande interesse da parte degli interpreti per questo brano è il motivo scatenante del post di oggi, che vorrebbe fornire alcune cover della canzone di Lucio Dalla, partendo dalla versione di Celine Dion e Florent Pagny


Per proseguire con l'interpretazione di Andrea Bocelli


o con quella di Lara Fabian


Anche Mina ne diede un'originale interpretazione


Così anche Laura Pausini (con Julio Iglesias), Milva e Anna Oxa


E così anche Pavarotti, Roberto Murolo, Ana Belén, Etta Scollo, Josh Groban e tanti altri, fino ad arrivare ai giovani talenti dei talent, come Verdiana Zangaro.
Il significato di questo post è che anche solo un brano può veramente unire, al di là del linguaggio dei popoli, molti cuori, sensazioni, emozioni e chiaramente artisti.
Vi auguriamo un buon ascolto della versione che preferite di questo classico struggente e immortale.

lunedì 29 luglio 2013

Hit Parade: Ramaya

Oggi su Music Drops inauguriamo una nuova rubrica dedicata ai brani che svettarono in classifica per un periodo più o meno lungo.
Iniziamo parlando di Afric Simone, un cantante originario del Mozambico e che in Italia è conosciuto tra il pubblico principalmente per una canzone: stiamo parlando di Ramaya, che raggiunse il quinto posto delle classifiche italiane nel 1976 e che, in lingua swahili, risultava esotica all'orecchio europeo, mescolando ritmi disco a una melodia di facile ascolto.
Buona musica!

venerdì 19 luglio 2013

Rex Smith

Oggi Music Drops vuole puntare l'attenzione su Rex Smith, artista americano che cominciò la carriera musicale nella seconda metà degli anni '70 nella band di genere hard rock chiamata semplicemente Rex, ottenendo vari successi, tra cui Feeling Better

 

e Ten Seconds Of Love

 

Il 1979 è l'anno del singolo You Take My Breath Away  per il film tv Sooner Or Later



cui seguirono altri successi.
L'ultimo album inciso da Rex Smith è "Simply... Rex" del 2000.
L'artista di cui stiamo parlando ha comunque anche una carriera cinematografica e televisiva e in Italia è conosciuto anche per avere interpretato il personaggio di Jesse Mach, protagonista della miniserie tv Street Hawk.




E con questo, anche per stavolta è tutto!


 

giovedì 11 luglio 2013

Meteore: Nikka Costa

Oggi parliamo di una meteora molto nota in Italia ed Europa. Nikka Costa (nata Domenica Costa a Tokyo nel 1972) è stata considerata una bambina prodigio fin dal suo esordio. In realtà la sua produzione discografica e artistica si deve sostanzialemente al padre Don Costa, musicista di fama mondiale, e a Tony Renis, che decise di lanciare la ragazzina nella discografia italiana ed europea per via della sua amicizia con la famiglia Costa.
A parte che per la partecipazione a Sanremo 1990 con la versione inglese di "Vattene amore" e poche altre cose rimaste piuttosto nebulose negli anni, Nikka Costa è conosciuta quasi esclusivamente ai più per la cover del brano di Irene Cara "Out here on my own", interpretata nel 1981 al Festivalbar insieme al padre.
Negli anni più recenti pare che Nikka abbia collaborato con artisti statunitensi.
Detto ciò, vi lasciamo con il brano che l'ha resa famosa ai suoi esordi.

domenica 7 luglio 2013

Micropost: Jennifer Hudson

Oggi Music Drops vuole dedicare un piccolo post a una voce estremamente potente. Jennifer Hudson è una cantante nata a Chicago nel 1981. Ha raggiunto una proto-notorietà grazie a un talent show (American Idol) in cui si classificò settima.
La parte più interessante della sua carriera (per ora ancora breve) è certamente la sua presenza nella trasposizione cinematografica del leggendario musical "Dreamgirls", opera di Broadway e che raccontava la storia, in forma metaforica, delle Supremes e della loro importanza per l'affermazione della musica nera negli anni sessanta e settanta.
Jennifer Hudson ha avuto il privilegio di lavorare accanto ad attori e cantanti molto affermati, come Eddie Murphy e Beyoncé Knowles (meglio conosciuta come cantante pop), ma soprattutto l'onore di interpretare il ruolo forse più complicato e ricco del musical: Effie White.
La parte in questione è stata affidata negli anni a tantissime interpreti, tra cui Jennifer Holliday: a livello vocale si richiede un'estensione superiore alla media, un timbro estremamente scuro e una grande agilità.
Per questo ruolo la Hudson ottiene il premio Oscar (diventanto una delle poche attrici ad ottenere questo premio al film di debutto) e la sua versione del brano, inciso anche per il disco  della colonna sonora, diventa un punto di riferimento per molte giovani cantanti.
La sua carriera successiva, nonostante le ottime vendite, è quasi totalmente priva delle sfumature e della sensibilità dimostrata nel musical, poiché il mercato discografico di qualche anno fa richiedeva un approccio più simile all'RnB moderno di artisti come Rihanna e Beyoncé.
Qui di seguito trovate il segmento del film-musical in cui la Hudson esegue il brano più importante del suo personaggio, ovvero "And I am telling you I'm not going", brano di disperazione, rabbia e dolore usati per affermare con arroganza che Effie White non sparirà dalla vita del suo amore e tantomeno il suo successo come cantante verrà intaccato dalle ingiustizie da lei subite nella trama del musical.

domenica 30 giugno 2013

Il genere skiffle

Oggi Music Drops vuole puntare l'attenzione su un genere musicale che magari non tutti conoscono, ma che risulta comunque importante per la storia della musica: lo skiffle.
Nato nella prima metà del secolo scorso negli USA, si è poi diffuso anche in Inghilterra e in particolar modo lungo le rive del fiume Mersey, a Liverpool, e risente di influenze jazz, country e blues.
Analogamente al blues per i neri delle piantagioni di cotone, lo skiffle veniva usato come canto di disperazione dagli scaricatori di porto prima di diffondersi nella cultura giovanile alla fine degli anni '50.
In questo periodo nacquero tantissimi gruppi skiffle, il più famoso dei quali è probabilmente quello dei Quarryman, fondato dall'allora sedicenne John Lennon, prima dell'era Beatles, e che prende il nome dalla Quarry Bank High School frequentata da quest'ultimo.



Tra i cantanti solisti, il più conosciuto è sicuramente lo scozzese Lonnie Donegan, ovvero "the king of skiffle".



Il repertorio è principalmente formato dai successi rock 'n' roll del momento e da ballate popolari, mentre gli strumenti usati erano piuttosto semplici: una chitarra, una batteria, eventualmente un banjo, oltre a washboard (più semplicemente, l'asse da bucato) e il tea-chest bass (una cassa in legno usata solitamente per il trasporto del té e modificata per l'occasione inserendo un manico di scopa e tendendoci una corda).





Una curiosità: negli USA esistono tuttora festival musicali dedicati espressamente al washboard, con tanti artisti che esprimono la loro musica con questo strumento un po' fuori dal comune.
E con questo, per oggi è tutto.

venerdì 21 giugno 2013

Meteore: Maria Grazia Impero

Per la serie meteore, oggi affrontiamo un caso particolare, che di per sé potrebbe essere definito una vera e propria contraddizione musicale.
La cantante in questione viene da Sassari e di lei non si sa molto, proprio perché la partecipazione a Sanremo 1993 è tuttora considerata l'unico frammento della carriera musicale di quest'interprete.
Più precisamente, Maria Grazia Impero partecipò alla categoria nuove proposte (quell'anno vinta da una giovanissima Laura Pausini con "La solitudine") grazie alla vittoria del concorso "Sanremo famosi" (che negli anni ha cambiato nome in Sanremo Giovani, accademia di Sanremo, Sanremolab ecc)
Il brano è un vero e proprio pezzo rock. E qui nasce la contraddizione, poiché il genere in questione non è chiaramente appannaggio del festival di Sanremo.
Il titolo "Tu con la mia amica" e il testo pieno di non-sense, accompagnato da una performance non proprio perfetta a livello tecnico, nonché da una serie di "mossette" da rock star in un abito da cavallerizza... tutti elementi che portano vari orchestrali a ridacchiare e la co-conduttrice Lorella Cuccarini a impietrirsi al termine della performance. Pare che il conduttore Baudo abbia sdrammatizzato l'aria creatasi durante l'esibizione, attraverso l'imitazione di uno dei gesti della cantante... chissà quale? Basta vedere il video e probabilmente a nessuno sfuggirà il particolare "Hula-hula hop".
Alcune informazioni sul brano: pare che fosse uno scarto di Loredana Bertè dall'album Streaking, scritto da Enrico Riccardi. Verrà pubblicato solo all'interno del circuito dei 45 giri legati a Sanremo, dato che la cantante non sarà più sostenuta dalla sua etichetta discografica, in seguito a questa partecipazione. 
Edit: dobbiamo modificare il post perché, a grande sorpresa, l'artista presente nel video e di cui abbiamo parlato in questo post ci ha contattato attraverso numerosi ed esaustivi commenti, rivelando un sacco di notizie interessanti in merito a quel periodo. Trovate tutte le informazioni da parte di Maria Grazia Imperio (all'epoca del video Maria Grazia Impero) nei commenti di questo post.

domenica 16 giugno 2013

Micropost: Aram Bedrosian

Oggi Music Drops intende porre l'attenzione su un artista piuttosto interessante per il modo in cui esprime la sua musica: Aram Bedrosian.
Nato nel 1977 a Burlington, nello stato americano del Vermont, ha avuto il suo primo approccio con la musica studiando saxofono a scuola all'età di 11 anni, ma è sicuramente più conosciuto per lo strumento che ha imbracciato due anni più tardi: il basso elettrico.
Dopo avere fatto parte di vari gruppi locali, spaziando dal rock, al funky, alle jam sessions, ha studiato composizione classica e jazz all'Università del Vermont e, in seguito a esibizioni come bassista freelance, ha intrapreso la carriera solista ottenendo molti consensi.
Inoltre, Aram Bedrosian tiene anche lezioni tramite un suo studio privato e in webcam su Skype: queste e altre informazioni sono reperibili sul suo sito web www.arambedrosian.com . 
Una curiosità: il liutaio Jens Ritter, della Jens Ritter Instruments, nel 2009 ha creato e sviluppato per Aram Bedrosian il Supernova,  un basso elettrico su misura in legno di acero.

    















E anche per questa settimana, non ci resta che augurare a tutti un buon proseguimento di weekend, sempre all'insegna della musica!

domenica 9 giugno 2013

Meteore: Gazosa

Per la rubrica "Meteore", oggi questo blog tratterà uno dei gruppi più noti agli ascoltatori nati negli anni 90. Stiamo parlando dei "Gazosa"
Il gruppo nasce a Roma nel 1998 grazie all'incontro fra i fratelli Paciotti (Valentina e Federico), Jessica Morlacchi e Vincenzo Siani.
I ragazzini in questione, che all'epoca avevano rispettivamente 11, 13, 11 e 12 anni, fondarono il gruppo Eta Beta, partecipando al programma per ragazzi "Disney Club". Dopo un periodo passato con il nome di Zeta Beta, la Sugar produsse il loro primo album "Gazosa".
Meteore perché? Semplicemente perché i Gazosa devono il loro successo, oltre che alla curiosità che un gruppo di preadolescenti può destare, alla loro partecipazione al Festival di Sanremo del 2001, condotto da Raffaella Carrà e vinto da Elisa nella sezione Big.
Fu la prima vittoria della sezione "Nuove proposte" ad arrivare a dei minorenni. La canzone presentata era "Stai con me (forever)".
Sulla scia del successo del singolo www.mipiacitu e dopo la collaborazione alla colonna sonora del film disney "Atlantis", il gruppo giunge allo scioglimento nel 2002.
La voce della band, Jessica Morlacchi, ha recentemente partecipato con discreto successo alla prima edizione di The Voice of Italy. 

 

domenica 2 giugno 2013

Il movimento Yé-Yé

Oggi Music Drops intende affrontare un movimento francese, musicale e non, in voga tra il 1959 e il 1968 e che ha ricevuto largo riscontro tra i giovani di quel periodo: il movimento Yé-Yé.
Come anche il suo contemporaneo movimento Beat italiano, anche lo Yé-Yé si basava molto sull'importazione di successi rock e twist dagli USA, con l'aggiunta, nel testo, delle due sillabe "yéyé" per mascherare eventuali parole mancanti nella traduzione, mantenendo così il ritmo e rilanciandolo.
Artisti esponenti di questo movimento sono Francoise Hardy, Sylvie Vartan, Claude Francois, Sheila, Jacques Dutronc, Johnny Halliday, Jocelyne e altri.








E dopo questa carrellata di video, anche per oggi è tutto...Buona domenica a tutti, sempre all'insegna della musica!

venerdì 10 maggio 2013

La cantante di oggi: Arisa

Music Drops, prima di lasciarvi a bocca asciutta per il periodo di ferie degli autori, vi saluta trattando, attraverso questo post, la carriera di una delle più interessanti artiste italiane degli ultimi anni.
Proprio grazie ad Arisa, Music Drops comincia a toccare anche la musica leggera, il pop e altri generi che questa particolare personalità rappresenta nel nostro paese.
Tanto per cominciare, di Arisa si può dire che è nata biologicamente e fisicamente a Genova nel 1982, ma è cresciuta (come si può intuire dal suo marcato accento) nel sud e più esattamente a Pignola (nella frazione di Pantano), in Basilicata.
Il suo nome d'arte è l'insieme delle iniziali dei componenti della sua famiglia, dove la "R" indica proprio la cantante stessa, il cui vero nome è Rosalba Pippa. Nel 1998 si approccia alla musica con la vittoria del concorso canoro "Pino D'Oro" di Pignola e nel 1999 vince il premio Cantavallo di Teggiano. La sua formazione vocale e musicale è dovuta in gran parte alla borsa di studio come interprete, risalente al 2007, presso il Centro Europeo Toscolano (il CET) di Mogol.
Nel 2008, insieme alla futura jazzista Simona Molinari, vince Sanremolab e guadagna la partecipazione alla categoria Nuove Proposte del Festival della canzone italiana di Sanremo 2009. Per questa edizione del festival, Arisa propone il brano "Sincerità" (trionfando nella categoria dei giovani), un pezzo swing composto dal fidanzato Giuseppe Anastasi, Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina.
Il brano entra in classifica su Itunes prima della fine della manifestazione, durante la quale viene eseguito magistralmente con l'accompagnamento al pianoforte dal maestro Lelio Luttazzi.
Di seguito ne riportiamo un'esibizione sempre in compagnia del maestro, ma al programma televisivo "Niente di personale", condotto da Antonello Piroso.



Sin da questo pezzo fu apprezzabile la vocalità di Arisa, squisitamente dedicata al jazz, al blues e allo swing, ma capace di spaziare in sonorità pop. "Sincerità" è stato eseguito dal vivo anche al concerto di "Amiche per L'Abruzzo", evento benefico organizzato da Laura Pausini e destinato a rimanere nella storia per la sua unicità.
Il look anni venti e la simpatia di Arisa sono stati punti di interesse per molti giornalisti durante il 2009 e così nel 2010, con la seconda partecipazione al Festival di Sanremo con il brano "Malamorenò".
La canzone in questione, sempre scritta da Anastasi, tratta la deriva del mondo, nel futuro, a causa dell'individualismo delle persone, lanciando un messaggio di speranza e d'amore, unico strumento in grado di salvare tutti da una fine simile. Musicalmente, Arisa stupisce l'Ariston con un pezzo jazz in stile Dixieland, accompagnata dal coro di attori en travesti "Le sorelle Marinetti"



L'immagine e la personalità scenica di Arisa, nuovamente in evoluzione, diventano una specie di cult, tanto che vari imitatori, tra cui Emanuela Aureli e Gianna Martorella, rendono varie parodie della cantante. Il gruppo rock demenziale Gem Boy realizza addirittura un personaggio dal nome Arisa Tamara, cantante catastrofista e dark che canta versioni comiche dei pezzi dell'interprete lucana dai titoli "Fatalità" e "Manonmuoreno" (quest'ultima canzone è un vero e proprio escamotage per prendere in giro Povia e la sua partecipazione al festival di Sanremo del 2010).
Tale personalità e immagine svanisce e si modifica progressivamente durante la partecipazione fissa al programma comico Victor Victoria. Arisa, accompagnata dal suo ex docente al CET e attuale pianista Giuseppe Barbera, si occupa della presentazione degli ospiti con cover di brani famosi (arricchiti dal nome dell'ospite in mezzo al testo) messi in contrasto con accompagnamenti di altri brani. Per esempio canta Womanizer di Britney Spears sulla base musicale di Don Raffaè. Di seguito trovate due performance legate al programma.





Sull'onda del successo televisivo, Arisa decide di ritornare parzialmente alla musica, partecipando come giudice a X-Factor, ritenendo di volersi dedicare, anche all'interno della televisione, alla sua primaria passione. Le esperienze negative di questo periodo sotto il profilo umano, come lo scontro fra la sua etica di artista e il mondo mediatico, più legato ai compromessi e all'apparenza televisiva (Arisa, in un'intervista a "Le invasioni barbariche" ha chiaramente asserito che è più semplice essere artista quando l'arte non è una professione), nonché la rottura del legame sentimentale (anche se non professionale) con Giuseppe Anastasi mutano l'artista a livello interiore ed esteriore, rendendola un'interprete e cantautrice più matura e intimista.
Su questa nuova tendenza, Arisa presenta al festival di Sanremo del 2012 il brano autobiografico "La notte" e in seguito pubblica la struggente "L'amore è un'altra cosa".





Nonostante questi cambiamenti, Arisa ha un vero e proprio amore per il jazz, che non abbandona all'interno dei suoi concerti.
Per oggi è tutto...

sabato 4 maggio 2013

Meteore: Fabio Vanni

Oggi Music Drops vuole ricordare una meteora della musica italiana che ha avuto davvero poca fortuna al Festival di Sanremo del 1984: Fabio Vanni.
Classificata al settimo posto nella categoria Nuove Proposte vinta da Eros Ramazzotti, la canzone Lei balla sola rimane comunque nei ricordi.



Nello stesso anno, Steve Allen ne propone una versione in inglese con il titolo Letter From My Heart.



Infine, una curiosità: non ci troviamo di fronte a una vera e propria cover in quanto Mauro Malavasi, un genio della musica italo-disco, compose la canzone in oggetto sia nella versione italiana che in quella inglese, e scelse personalmente i due interpreti in modo da evitare problemi di accenti stranieri.
C'è comunque da aggiungere che nel 1993 Fiorello cantò la versione italiana nel suo album Spiagge E Lune.
E con questo per oggi è tutto: buon weekend in musica! 

martedì 23 aprile 2013

La ricorrenza di oggi: Mina e Battisti a Teatro 10

Il 23 aprile 2013 è un giorno speciale, poiché oggi sono passati esattamente 41 anni dall'ormai leggendario duetto live fra Lucio Battisti e Mina.
Parlare brevemente di questi due personaggi è molto complicato, infatti Music Drops si ripromette di occuparsene meglio in seguito: Lucio Battisti è stato ed è tuttora considerato uno dei più grandi autori e cantautori italiani; dopo vari anni di silenzio, dedicati alla composizione di brani per interpreti già celebri, Lucio cominciò la carriera di cantante, donando interpretazioni personali dei suoi pezzi già resi famosi da altri, per poi continuare con una carriera ricca di successi. Il suo modo di cantare, scrivere e comporre era individuato come uno dei più innovativi (per l'epoca), poiché rappresentava la nuova maniera di approcciarsi alla musica popolare italiana di quegli anni.
Ancora meno sintetizzabile è il personaggio di Mina: nata urlatrice, amata dai giovani, diventata pop star a livello mondiale, avendo al suo attivo più di 100 album e oltre 1400 brani incisi, conduttrice dei grandi spettacoli televisivi italiani degli anni 60' e 70', poi interprete di grandi autori, diva inavvicinabile quanto professionale, infine tramutata nell'essenza della voce, dato il suo abbandono totale delle scene; vanta una carriera lunga quasi 55 anni, collaborazioni con autori, cantanti e artisti italiani e internazionali, nonché il plauso di star internazionali come Frank Sinatra, Celine Dion, Liza Minnelli e tanti altri.

Il loro duetto, tenuto durante il programma Teatro 10 dopo l'esibizione in playback del brano "I giardini di Marzo" da parte di Battisti, è considerato attualmente uno dei frammenti di spettacolo televisivo più importanti della storia italiana. Dal punto di vista musicale, invece, è visto come uno degli esempi migliori di collaborazione fra artisti: da una parte la voce intensa, schietta e sensibile di Battisti... dall'altra l'estensione, l'agilità, la duttilità, la classe, la potenza e il timbro inconfondibili di Mina.
Questo duetto ha avuto un forte impatto culturale sul pubblico dell'epoca, che già considerava Mina come la più grande cantante italiana e Battisti come uno dei più grandi autori (se non il più grande, specialmente per il contributo alla musica leggera)... fu quindi l'occasione di vederli collaborare dal vivo e sotto gli occhi di tutti i telespettatori.
Ecco di seguito il video di questo reperto storico: i musicisti alle loro spalle erano Gianni Dall'Aglio, Massimo Luca, Angel Salvador, Eugenio Guarraia e Gabriele Lorenzi, rispettivamente alla batteria, alla chitarra acustica, al basso, alla chitarra elettrica e alle tastiere.
Da notare che questa fu l'ultima apparizione televisiva di Lucio Battisti.



E dopo aver trattato questa ricorrenza così importante, Music Army vi augura un buon proseguimento... sempre accompagnato dalla migliore melodia.

venerdì 19 aprile 2013

Meteore: Barbara D'Urso

Oggi Music Drops intende inaugurare la nuova rubrica "Meteore", serie di post dedicati a quelle presenze musicali italiane e internazionali che, alla pari delle meteore, che si disintegrano a contatto con l'atmosfera terrestre, si sono bruciate molto velocemente al contatto col mondo discografico.
In questo post trattiamo una delle più "importanti" meteore della musica italiana: Maria Carmela D'Urso (o, se più vi piace, Barbara).
La sua brevissima "carriera musicale" (al contrario di quella televisiva) ha inizio, e fine, nel 1980, quando le viene proposto dal produttore discografico Mauro Rapallo, durante la co-conduzione del programma televisivo di Raiuno "Domenica In" al fianco di Pippo Baudo, l'incisione del 45 giri Dolceamaro/Se mi guardi così per l'etichetta Targa Records, la stessa di Vasco Rossi, con cui avrà successivamente una relazione sentimentale.
Che dire della canzone Dolceamaro? Testo alquanto allusivo e sciocco, arrangiamento ripetitivo e banale, genere pop tipico dell'inizio degli anni '80.
Restando in tema di Meteore, il lato B del 45 giri non è praticamente conosciuto.
Qui sotto trovate la canzone Dolceamaro e il link per vedere il video ufficiale su un altro sito, poiché la scenografia merita veramente il plauso di tutti... mai ci fu videoclip meglio abbinato al brano che presenta.




http://www.dailymotion.com/video/xken3n_il-video-di-dolceamaro-barbara-d-urso_shortfilms

D'altronde, il mercato musicale contiene anche queste non imperdibili, per quanto divertenti, chicche. E per ora è tutto. Buon weekend a tutti da Music Drops!

domenica 14 aprile 2013

L'arte di Linda Perry

Nel post di oggi, Music Drops desidera trattare la carriera, alquanto particolare, di una delle autrici più richieste nel mondo musicale statunitense (e non solo). Stiamo parlando della cantautrice Linda Perry, che domani compirà 48 anni.
Nata a Springfield nel 1965, Linda divenne famosa solo all'inizio degli anni novanta, come cantante e leader di un gruppo musicale tuttora cult, nonostante abbia pubblicato un solo album nel periodo di vita brevissimo che ha avuto. Il gruppo in questione è quello dei 4 Non Blondes, band che trattava rock alternativo e pop rock.
Di questo gruppo si ricorda quasi esclusivamente la hit più popolare, risalente al 1993, dal titolo "What's up?", che trovate di seguito in un'esibizione live all'interno di uno show televisivo.



Con la decisione della Perry di intraprendere una carriera solista, il gruppo si scioglie definitivamente, ma forse è proprio la fase successiva a questi eventi ad essere la più interessante per Linda.
Infatti dal 2000 inizia a lavorare come autrice per cantanti dell'ambiente pop, spaziando da brani più leggeri fino a importanti e significative opere d'autore. Molte canzoni firmate da lei diventano singoli e in seguito grandi successi.
Scrive per P!nk la hit "Get the party started" del 2001, nel cui video Linda Perry interpreta la barista.



In seguito produce tre album di Christina Aguilera, componendo la ballata "Beautiful", brano sull'uguaglianza delle persone e che diventa una vera e propria evergreen dell'interprete.



Dopo la produzione degli album di P!nk e Courtney Love, segna il debutto da solista di Gwen Stefani in qualità di co-autrice del brano "What you waiting for?", pezzo new wave influenzato dalla musica elettronica e che tratta il calo di ispirazione della Stefani.



Oltre le analoghe collaborazioni con Celine Dion e Adam Lambert, nonché Alicia Keys per il brano "Superwoman", Linda Perry scrive, nuovamente per Christina Aguilera, "Candyman" e una struggente ballata, dedicata alla scomparsa del padre e all'impossibilità di chiedergli perdono per averlo escluso dalla sua vita... "Hurt"





Sul fronte italiano, Linda Perry ha scritto il brano "La scala (the ladder)", che Tiziano Ferro ha tradotto in italiano e Giusy Ferreri ha inciso.



Per oggi è tutto e domani ricordatevi gli auguri di compleanno per Linda Perry.