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sabato 30 novembre 2013

Hit parade : Insieme

Ritorna la serie di post legati ai successi delle classifiche italiane nel corso dei decenni. Oggi trattiamo un brano rimasto nella hit parade del 1970 per diciotto settimane, di cui diciassette nella top 10: "Insieme", grande successo di Mina, scritto da Mogol e Battisti. Inizialmente l'interprete non era convinta di poter cantare il pezzo, ma ci ripensò dopo poco, incidendo un successo che solo Modugno riuscì a mantenere in seconda posizione. Buona musica a tutti...


domenica 24 novembre 2013

Il brano di oggi: La voce del silenzio

Dopo Caruso, il brano trattato in maniera unica da un post di questo blog è "La voce del silenzio".
Nell'immaginario collettivo, il pezzo in questione è la rappresentazione imperitura del romanticismo nel genere melodico, ma in sé mostrava vari cambiamenti e scostamenti da questo stile, probabilmente dettati dall'edizione di Sanremo in cui fu presentata, ovvero quella del 1968.
Festival ricco di polemiche e famoso per i grandi ospiti stranieri, la faida fra Don Backy e Celentano, ma soprattutto per il suo passato recente, ovvero la morte di Luigi Tenco, che aveva modificato più o meno direttamente il modo di cantare di molti artisti, fra cui Tony Del Monaco, che presentò "La voce del silenzio" in doppia esibizione con Dionne Warwick.
Il pezzo parla di una persona che vuole meditare in quieta solitudine, ma ogni ricordo della sua esistenza riporta alla mente l'amore della sua vita, mai dimenticato. Dal punto di vista musicale e tecnico, la canzone appare come una battaglia fra la voce e la presenza stoica e prepotente dell'orchestra, elemento fondamentale in questa composizione di Mogol, Limiti ed Elio Isola.
La presentiamo in varie versioni, dall'originale (e snobbata) di Del Monaco e Dionne Warwick...


... passando per la versione che le diede la notorietà (probabilmente eterna), ovvero quella di Mina...


... fino alle versioni più recenti e originali dei seguenti artisti: Silvia Mezzanotte


Loretta Goggi


Ranieri e Mezzanotte


Alex Baroni


Mia Martini


E, a parte molti altri come Renato Zero, Ornella Vanoni, Renga, Luca Laurenti e Franco Simone, concludiamo con una versione in duetto dall'arrangiamento peculiare (grazie alla presenza di un flauto particolare). Ovvero la versione live, dal teatro del silenzio (neanche a farlo apposta) di Lajatico, di Andrea Bocelli ed Elisa

venerdì 15 novembre 2013

Storia della musica elettronica (III parte): Avanguardia, Neoavanguardia, Neue Musik e Ferienkurse

Rieccoci a parlare della storia della musica elettronica. Nell'ultimo post di questa serie abbiamo accennato ad una sua diffusione tra il grande pubblico: vediamo ora come avvenne.
Innanzitutto occorre fare un passo indietro.
Nella prima metà del Novecento si fa strada il concetto di Avanguardia: usato inizialmente come termine militare e passato attorno al 1830 al linguaggio politico, successivamente ha cominciato ad indicare  i fenomeni radicali di innovazione artistico-letteraria in opposizione alle convenzioni estetiche dominanti, assumendo forme anche assai polemiche. Alla definizione del concetto di Avanguardia ha contribuito la discussione filosofica, sociale ed estetica sviluppata tra 1930 e 1950 in merito alla situazione artistica nella società moderna di massa..
Nel secondo Dopoguerra (anni '60), i movimenti della Neoavanguardia ne hanno ripreso gli atteggiamenti e le tematiche.
Di questi due movimenti parleremo più approfonditamente in seguito.
Con il termine Neue Musik (Musica Nuova), coniato nel 1920, venivano indicati gli indirizzi della musica moderna e, successivamente, quelli più sperimentali.
Ora occorre precisare un concetto molto importante per l'epoca di cui stiamo parlando: in Germania, che aveva a Darmstadt uno dei più importanti centri europei per la diffusione della musica d'Avanguardia, il Nazismo proibiva tassativamente ai giovani l'ascolto degli autori più avanzati.
Nel 1946, dopo la caduta della dittatura, nella città tedesca vengono istituiti i Ferienkurse für Internationale Neue Musik (Corsi estivi di Nuova Musica Internazionale) per aggiornare gli studenti tedeschi.
Due anni più tardi, per volere di René Leibowitz, questi corsi cambiano il proprio nome in Internationale Ferienkurse für Neue Musik (Corsi estivi Internazionali di Musica Nuova), aiutando in questo modo la divulgazione tra le masse.
In questa Musica Nuova si nota il desiderio di rottura rispetto alle idee tipiche del Nazismo, ovvero dai miti dell'ideale di comunicazione e di genio creatore, e la soggettività dell'individuo viene annullata. 
E' una musica che non intende necessariamente farsi capire e che si basa molto sul concetto di "arte per l'arte".
E con questo, anche per stavolta è tutto.
Buon weekend!




venerdì 8 novembre 2013

Meteore: Patrick Hernandez

Riprende la raccolta delle nostre meteore, ovvero artisti che attraversano la storia della musica per un breve periodo... per poi sparire, lasciando (o non lasciando) un segno.
Oggi tocca a Patrick Hernandez, cantante francese già corista di Claudio Baglioni e divenuto famoso a livello planetario nel 1978 con il brano "Born to be alive", inno del concetto di "Vita alla giornata".

sabato 2 novembre 2013

Storia della musica elettronica (II parte)

Riprende il percorso musicale per sviscerare la storia della musica elettronica: oggi parleremo della diffusione degli studi di registrazione e delle scuole di musica d'avanguardia, due tappe fondamentali nell'evoluzione di questo genere.
Grazie ai miglioramenti avvenuti fino agli anni Quaranta dello scorso secolo, poco dopo cominciarono a diffondersi studi di registrazione dotati di apparecchiature in grado di generare, modificare e mixare il suono e, nello stesso periodo, iniziò a essere molto usato anche il magnetofono, permettendo così ai compositori di manipolare le diverse registrazioni applicando vari effetti. Si trattava di una vera e propria operazione di "taglia e incolla" dei vari pezzi di nastro magnetico.






Tra i centri di musica elettronica, vanno ricordati sicuramente lo Studio For Electronic Music di Colonia, con Karlheinz Stockhausen fra i rappresentanti, il Columbia-Princeton Electronic Music Center e lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, fondato su idea di Luciano Berio e Bruno Maderna.
Questo contribuì indubbiamente ad aumentare la popolarità delle apparecchiature elettroniche tra gli accademici e alla diffusione di varie scuole di musica elettroacustica, di cui una tra le più importanti è quella di Darmstadt in Germania.
Nel prossimo appuntamento con la storia della musica elettronica cercheremo di approfondire meglio in che modo si è diffusa tra il pubblico questa musica inizialmente elitaria.
Buon weekend a tutti!