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domenica 7 aprile 2013

L'arte di Erik Satie

Alfred Erik Leslie Satie, pianista e compositore francese tra i più importanti della musica d'avanguardia del '900, meglio noto come Erik Satie, nasce a Honfleur il 17 maggio 1866 e a  quattro anni segue la famiglia a Parigi. Nel 1872, alla morte della madre, con il fratello minore Conrad torna a Honfleur dai nonni, dove segue le prime lezioni di musica da un organista locale, e sei anni più tardi, alla morte della nonna, sempre ritorna a Parigi, dove prende lezioni di piano dalla nuova moglie del padre.
Cattolico, nel 1879 entra in conservatorio. Gli insegnanti lo reputano di scarso talento per cui decide, nel 1885, di arruolarsi in fanteria. 
Due anni più tardi, dopo essersi ammalato di congestione polmonare, si fa riformare e si trasferisce a Montmartre, dove conosce il poeta romantico Patrice Contamina. Nel 1890, sempre a Montmartre, comincia a frequentare la clientela artistica del locale Le Chat Noir, dove conosce Debussy, e l'anno successivo aderisce all'Ordine dei Rosa Croce, di cui diventa capo.
Nello stesso periodo, crea la sua chiesa. l'Église Metropolitaine d'Art de Jésus Conducteur, di cui diventa tesoriere, grande sacerdote, fedele, e dove lancia maledizioni contro i "malfattori che speculano sulla corruzione umana", abbandonandola comunque presto.
Nel 1892 comincia a scrivere le sue composizioni musicali, ma il suo periodo più importante è sicuramente quello modernista, che inizia nel 1905, quando si trasferisce a Parigi e conosce il poeta Jean Cocteau.
I due, oltre a comporre insieme a Picasso il balletto Parade, di ispirazione cubista, sono i principali ispiratori del Gruppo Dei Sei.
Lo stesso Satie definisce le sue composizioni di questo periodo come "musique de tapisserie" (musica da tappezzeria), che rappresentano una satira nei confronti della musica dotta ed accademica.
Erik Satie è senza dubbio un compositore originale e stravagante. In Parade, utilizza sirene, macchine da scrivere, e altri effetti sonori non espressamente musicali; compone brani difficilmente inquadrabili come genere (come le tre celebri Gymnopédie, del 1888), inventa nuove forme sonore e la tecnica del piano preparato, inserendo oggetti nella cassa armonica. Inoltre, compone quello che è il brano più lungo mai scritto: Vexations, composto da 35 battute ripetute 840 volte, per un tempo complessivo superiore alle 20 ore.




Anche al di fuori della musica, Erik Satie è un personaggio alquanto eccentrico: definisce uno dei suoi appartamenti come "L'armadio", composto di due stanze, una delle quali sempre chiusa a chiave e mai usata (successivamente è stato scoperto contenere una collezione di ombrelli mai usati); fissato con l'abbigliamento, in vita possiede tanti vestiti in velluto, tutti uguali; molte sue composizioni sono in gruppi di tre, come un'ossessione mistica.
Il compositore in persona appare in un film del 1924, Entr'acte, mentre il suo personaggio è interpretato da Matthew Whittet nel film Moulin Rouge! del 2001.
La sua personalità e la sua stravaganza si trovano anche nel suo libro "Quaderni di un mammifero", edito da Adelphi.
Erik Satie muore a Parigi il primo luglio del 1925 di cirrosi epatica, rimanendo comunque fonte d'ispirazione per molti artisti futuri.


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