MUSIC ARMY

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CONFERENZE

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venerdì 29 marzo 2013

L'arte di Vangelis

Oggi, 29 marzo 2013, Vangelis compie 70 anni. Music Drops coglie l'occasione per ricordare il famoso artista di origine greche.
Nato Evangelos Odysseas Papathanassiou, vanta una carriera decenna le poliedrica a partire dagli esordi come tastierista degli Aphrodite's Child, fino ad arrivare alla composizione di colonne sonore e alla collaborazione con artisti di alto livello.
Nel 1968, dopo alcuni anni di gavetta, durante le rivoluzioni studentesche si trasferisce a Parigi e fonda gli Aphrodite's Child, gruppo di rock progressivo, insieme a Demis Roussous e Loukas Sideras. Uno dei loro brani più famosi è sicuramente Rain and tears




Nel 1973 inizia la carriera solista con il suo primo album Earth, quindi si trasferisce a Londra e, con un contratto alla RCA, produce alcuni tra i suoi album più famosi: Heaven And Hell (1975), Spiral (1977) e China (1979).
Tra gli anni Ottanta e Novanta, insieme a Jon Anderson, cantante degli Yes, pubblica vari dischi con il nome di Jon & Vangelis.
Famosa è I'll find my way home




Nello stesso periodo, oltre a collaborare come arrangiatore con artisti italiani come Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni, Krisma, Milva e Patty Pravo, compone colonne sonore per molti film, quali Momenti Di Gloria (per cui vince l''oscar nel 1982), Blade Runner e 1492: La Conquista Del Paradiso.
Tra i brani più celebri del compositore greco, ci sono sicuramente Chariots of fire



Alpha





e Pulsar



Senza dimenticare il suo apporto in ambito pubblicitario con il brano Hymne (come si può vedere al link http://youtu.be/ZCnywuV5hOs )
Da parte dello staff di Music Drops, ancora tanti auguri a Vangelis! 


mercoledì 27 marzo 2013

Gli Urlatori

Oggi Music Drops vuole trattare un movimento musicale, o meglio, una corrente canora che vide la luce (e di lì a poco l'oscurità) in Italia, in una stagione relativamente ridotta e altrettanto rivoluzionaria.
Stiamo parlando dell'epoca del boom economico, ovvero la fine degli anni cinquanta e primi dei sessanta. Di conseguenza viene alla mente un unico nome: gli Urlatori.
Innanzitutto, perché "corrente canora"? Poiché gli Urlatori non potevano essere considerati tali per musiche, arrangiamenti o composizioni strumentali, ma unicamente per l'atteggiamento e la tecnica interpretativa. Di fatto, questa corrente è qualcosa che riguardava esclusivamente i cantanti che la rappresentavano all'epoca.
La tecnica in sé presentava alcuni tratti tipici, fra cui le emissioni a volume piuttosto elevato, nonché la tendenza a non arrotondare perfettamente i suoni (come tipicamente insegnava la scuola classica o quella, allora più vicina, melodica) e a porli in maniera spoglia, disadorna o semplicemente maleducata.
Il termine Urlatori derivava dall'inglese "Shouter", parola usata negli anni quaranta per etichettare artisti del nuovo sound, caratterizzato da una fusione fra blues e boogie-woogie, come Joe Turner. In Italia lo sviluppo e il significato furono leggermente diversi: a Milano, capitale del rinnovo musicale, e del suo relativo mercato, dell'epoca (e non solo) hanno conosciuto la gloria varie etichette ed artisti di questa corrente, tutti prevalentemente giovani e amati dai coetanei. Molti di questi artisti, smessi i panni degli Urlatori, hanno avuto carriere più o meno pregevoli in futuro.
I giovani Urlatori, attravero i media e il mercato discografico, entrambi decisamente a favore di questa novità che contribuiva ad abbassare ulteriormente l'età dei fruitori di dischi in Italia (fino a quel momento calata solo grazie all'impatto mediatico della vittoria di Modugno a Sanremo e di personaggi per i ragazzi, quali Rita Pavone e Gianni Morandi), si fecero strada nella cultura pop e soprattutto nell'immaginario: come dimenticare la trasmissione televisiva "Il musichiere" in cui apparvero la prima volta, uscendo dal retro di un Juke-Box scenografico, ovvero il simbolo e l'origine di questa corrente?
Questo impatto sulle nuove generazioni portò ad altre produzioni di successo (e di addizionale promozione) legate agli Urlatori; basti pensare ai film musicarello di Lucio Fulci, che dedicò a questo movimento canoro ben due pellicole: "Urlatori alla sbarra" del 1960 e ancor prima "I ragazzi del Juke-Box" del 1959.
Fu questo il periodo delle polemiche (più che altro gonfiate dalla stampa) fra gli ormai "antichi" melodici e i giovinastri che urlavano. Basti pensare a Claudio Villa, che in maniera provocatoria utilizzava i media per propagandare il suo genere, sostenendo che fosse l'unica maniera per contrastare gli Urlatori.
Ad ogni modo, la parabola di questa corrente cessò con la British Invasion (che tratteremo in un altro post), movimento che portò nuovi generi, dal rock al beat, e prendendo il posto nel mercato dei giovani, fino ad allora fan degli Urlatori.

Ma chi sono (o sono stati) gli Urlatori?
Sicuramente è impossibile non citare Tony Dallara, che trasformò "Come prima", brano slow per le sale da ballo, in un grido a pieni polmoni.



A lui seguirono Urlatori non proprio puri, come Betty Curtis, che con la voce squillante cantava comunque brani legati alla melodia italiana e con tematiche da sempre care ai movimenti precedenti. E poi i più celebri Gaber, Joe Sentieri, Clem Sacco, Ricky Gianco, Jenny Luna, Little Tony, Brunetta, Angela e Gene Colonnello.

Ma vorremmo rivolgere un'attenzione particolare a due artisti nati in questa corrente, ma divenuti a dir poco leggendari in seguito. Il primo di questi è Adriano Celentano, le cui movenze ricordavano quelle di Elvis Presley, Guru degli Urlatori, anche se più iconiche di un'atteggiamento rabbioso e volutamente ribelle alle consuetudini e alla repressione sessuale. I suoi rock scatenati avevano lo scopo di demistificare l'amore e la dolcezza, attraverso brani ancora conosciutissimi, ad esempio "Il tuo bacio è come un Rock"



La seconda artista è Mina, che ottenne il soprannome "Tigre Di Cremona" proprio in quel periodo. Movenze infantili e provocanti, abiti succinti e sfida verso i canoni sono il suo biglietto da visita a partire dalla sua partecipazione a "Il Musichiere", dove swingò un brano melodico classico... "Nessuno"...



e per proseguire con "Tintarella di Luna", che varcò anche i confini del Bel Paese



E con questo si conclude il post sugli Urlatori, che comunque ci faranno compagnia in futuro sulle pagine di questo blog.

domenica 24 marzo 2013

Esordio con John Cage


Dopo un periodo di assenza abbastanza lungo, l'attività del blog Supermusic ricomincia qui con il nuovo nome "Music Drops". L'intento sarà quello di esplorare generi musicali, artisti, carriere, brani, eventi e tutto ciò che riguarda o si collega al mondo musicale, con aggiornamenti regolari ogni settimana, che spazieranno dalla musica di più facile ascolto alle opere più rare e ricercate, corredati di video e altre risorse multimediali.
Ovviamente tutto a beneficio dell'ormai noto e speriamo sempre più ampio Music Army, l'esercito che ha lo scopo di fare ricerca musicologica e condividere le varie esperienze dei suoi componenti.

E per festeggiare l'inizio di questa nuova avventura, dedichiamo il primo post di questo nuovo blog a uno dei più importanti compositori di musica contemporanea: John Cage, di cui abbiamo già parlato sulla pagina Facebook



Venerdì 22 marzo 2013, a Bologna si è tenuto un concerto celebrativo dell'arte di John Cage, dal titolo "Cage on the water".

Lo spettacolo comprendeva un'esecuzione del brano "Water Music" da parte di Giancarlo Cardini come apertura (brano peraltro eseguito e trasmesso in streaming da varie città nel mondo per un certo periodo) e inoltre una serie di brani intervallati dalle letture tratte da "45' for a Speaker", interpretate da Marinella Manicardi.
I brani in questione sono stati, nell'ordine: "Radio Music" per ensemble da 1 a 8 esecutori con radio, "Suite for Toy Piano" interpretata da Antonietta Loffredo, Il Ciclo del Silenzio (che comprendeva, fra le altre, 4' 33'' per qualsiasi strumento e 1' 18 '' for a String Player).
Il concerto si è concluso con la rara esecuzione integrale e completa dal punto di vista strumentale (quindi 20 arpe) del celebre brano "Postcard from Heaven", interpretato dalla Adria Harp Ensemble e il Cardew Trio. La regia del suono è stata curata da Marco Biscarini.

Vi riproponiamo alcuni brani storici di John Cage, a partire dall'esibizione live di Water Music da parte di Fateme Beytollahi





Ed ancora "Postcard from Heaven" diretta da Abel Rocha




E infine la storica esibizione live di Water Walk da parte dello stesso John Cage durante lo show televisivo americano "I've got a Secret" del 1960