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giovedì 31 luglio 2014

Meteore: Diana Est

Oggi torniamo a parlare di meteore musicali e lo facciamo trattando la breve carriera di Diana Est, all'anagrafe Cristina Barbieri, che è stata interprete della new wave italiana degli anni '80.
Nipote di Mario Lavezzi, viene portata nel mondo della musica dallo zio e la sua prima apparizione in pubblico avviene all'età di 17 anni come corista di Ivan Cattaneo.
Nel 1982 ottiene un contratto con la Dischi Ricordi e per lei Enrico Ruggeri scrive i testi dei 45 giri di Le Louvre e Tenax (rispettivamente nel 1982 e nel 1983), mentre le musiche sono di Stefano Previsti.
Senza una voce particolarmente interessante, Diana Est (“Diana” è stato scelto in ricordo della dea romana della caccia, mentre “Est” ricorda il verbo latino “è”) si presenta con un abbigliamento che ricorda alcune donne dell'Antica Grecia, un aspetto androgino e accenni all'estetica del periodo new wave. Nel creare il suo personaggio, i produttori puntano proprio su questa “sospensione” tra antico e moderno, anche se la sua presenza nel mondo della musica dura poco: scaduto il contratto quinquennale con la Dischi Ricordi, Diana Est decide di lasciare il mondo della musica pensando che questo tipo di carriera non sia adatto a lei e smette anche di partecipare a programmi radiofonici e televisivi.
Nell'unica intervista dopo il suo ritiro, rilasciata a Radio Popolare il 24 gennaio 2004, la cantante ha espresso giudizi negativi riguardo l'ambiente musicale di quel periodo.
Pare che attualmente abiti in provincia di Milano, dove svolge la professione di antiquario.
Ora non ci resta che ascoltarla!
Buon weekend in musica a tutti!






venerdì 25 luglio 2014

La storia delle band: Shaa Khan

Oggi Music Drops inaugura una nuova rubrica dedicata alla storia delle band, con l'intenzione di trattare gruppi più o meno conosciuti al grande pubblico spaziando tra i vari generi musicali.
Per fare questo, dedichiamo il seguente post agli Shaa Khan, una band tedesca di genere heavy prog rock originaria di Duisburg.
I fondatori di questo gruppo nato negli anni '70, il cui nome non ha senso compiuto ma è semplicemente un gioco di parole che piaceva ai musicisti, sono il chitarrista Roland Soltysiak e il batterista Walter Kaulhausen.
A questi, nel corso degli anni si uniscono altri musicisti: Heiner Waldmann (chitarra, voce), Klaus Grandt (voce, percussioni) e Horst Scliechtriemen.
Dopo essere stati band di supporto, gli Shaa Khan iniziano ad esibirsi in maniera indipendente.
Nel 1978 esce il loro primo LP, intitolato "The world will end on friday" e nel 1979 esce il secondo, intitolato "Anything wrong?".
La loro carriera prosegue senza interruzioni fino al 1993, quando fanno la loro ultima apparizione in pubblico in un concerto a Duisburg insieme a Bröselmaschine e Sheevon.
Pare che dal 2007 gli Shaa Khan abbiano ripreso la carriera esibendosi in concerti in cui presentano i loro successi.
A questo punto non resta che ascoltarli.
Buon weekend in musica a tutti!











sabato 19 luglio 2014

Micropost: Indila

Adila Sedraia, vero nome di Indila, è una cantautrice francese nata nel 1984 a Parigi. Per via delle sue origini miste, dalle radici algerine, cambogiane e indiane, e della sua capacità di parlare fluentemente francese, inglese e hindi, si definisce "bambina del mondo". Questa dicitura appare anche nel brano che vi presenteremo a fine post.
La sua musica si ispira a star americane, ma anche a voci classiche della melodia francese come Jacques Brel. Dopo un periodo di collaborazioni importanti con artisti della sua patria, Indila pubblica il suo primo singolo, "Dernière Danse", appartenente al genere groove e con delle forti influenze della musicalità parigina.
L'artista in questione si occupa di hip hop francese, r&b contemporaneo, del succitato groove e del genere Bollywood.
Appartiene alla nuova ondata di cantanti e cantautori come Stromae, che negli ultimi anni hanno stregato i paesi francofoni con voci e personalità artistiche interessanti e originali.


sabato 12 luglio 2014

Hit Parade: E' l'uomo per me

Oggi trattiamo un brano della hit parade del 1964 che rimase al primo posto per quattro settimane consecutive.
Il pezzo in questione fu il secondo di Mina a raggiungere la vetta della classifica durante l'anno, decretando il suo ritorno in grande stile sulla scena musicale dopo l'ostracismo subito per la gravidanza e la relazione con Corrado Pani.
A-side di "So che non è così", reinserito nell'album "Studio Uno", il più venduto del 1965, e brano portante della colonna sonora del film "Due Partite", "E' l'uomo per me" rimane uno dei pezzi più importanti della cantante, soprattutto del periodo anni '60, di cui rappresenta un vero e proprio simbolo.


sabato 5 luglio 2014

L'album di oggi: MCMXC a.D.

Oggi inauguriamo una nuova rubrica dedicata alla trattazione di album musicali ritenuti degni di particolare nota per il loro significato e per il segno che hanno lasciato nella storia della musica e cominciamo trattando l'album di esordio degli Enigma, gruppo nato nel 1990, come l'album stesso.
Stiamo parlando di "MCMXC a.D.", un concept album il cui titolo, in numeri romani, indica proprio l'anno di pubblicazione.
L'album suscitò molte polemiche per i temi trattati, tra cui il conflitto tra religione e sessualità, le credenze cristiane e l'apocalisse (tutto tratto dalla Bibbia).
"MCMXC a.D." comincia con il suono di una sirena nella nebbia (la "sirena di Enigma") e la voce di Louisa Stanley, protagonista del primo brano dell'album, The Voice of Enigma (trad. La voce di Enigma), dove si susseguono continuamente il canto gregoriano, che simboleggia la religione, e il canto di donna, che simboleggia la lussuria e le tentazioni.



Seguono poi i primi tre movimenti dell'album, dal titolo Principles of lust (trad. I principi della lussuria), il primo dei quali, Sadeness (part I), divenne una hit a livello mondiale e si pone degli interrogativi sulle credenze del Marchese De Sade, che provava piacere attraverso la tortura. Questo brano in modo particolare ha attratto l'attenzione della critica per il mix tra canto gregoriano e musica beat e, per completare il quadro, ci sono il triangolo, il flauto shakuachi, la voce francese narrante e i respiri di Sandra, moglie di Michael Cretu, produttore e cantante degli Enigma. La voce di Sandra Cretu è poi quella che gradualmente invita l'ascoltatore a lasciarsi andare ai piaceri della lussuria. Sadeness riprende, seguito da un breve pezzo di pianoforte e, poco dopo, si arriva alla fine del movimento.


Il quinto brano dell'album, Callas went away (trad. Callas se n'è andata), è un tributo alla celebre cantante d'opera Maria Callas.
Si comincia con una serie di cinguettii sintetizzati e mixati con il suono di un piano condotto dalla voce sussurrata di Sandra Cretu, alla fine del quale spunta l'aria Ces lettres, ces lettres tratta dall'opera "Werther" di Jules Massenet.e con cui si conclude il brano.


Il successivo Mea culpa comincia con il rumore della pioggia campionato dallo stesso brano dei Black Sabbath. Qui appare predominante il canto liturgico Kyrie eleison, insieme al suono del flauto e alla voce di Sandra Cretu.


Mea culpa sfuma in The voice and the Snake (trad. la voce e il serpente), un brano sperimentale basato su Seven bowls degli Aphrodite's Child in cui un gruppo di persone descrive la fine del mondo in modo misterioso e apocalittico menzionando la Bibbia.


A questo punto, una boccia cade a terra rompendosi e lascia il posto a Knocking on forbidden doors (trad. Bussando alle porte proibite), in cui il battito dei tamburi sembra simulare il bussare ad una porta, prima che la musica progredisca ad un ritmo più veloce per concludersi con un canto gregoriano.


Back to the rivers of belief (trad. Ritorno ai fiumi del credo), la seconda parte del triplo movimento dell'album inizia lentamente con le note di John Williams, tratte dal film "Incontri ravvicinati del terzo tipo" di Steven Spielberg, ad introduzione del canto gregoriano di Way of eternity (trad. Via dell'eternità), prima parte del movimento. Successivamente, lo stile beat di Sadeness è ripreso in Hallelujah con il suono del violino ad accompagnare la musica. Qui, il triangolo vocale si ripropone in uno stile tipicamente arabo, presente anche in Rivers of belief (trad. Fiumi del Credo), che chiude il movimento e che è l'unico brano dell'album in cui canta Michael Cretu.
Dopo il coro con Cretu, la musica si ferma completamente e una voce maschile intona "quando l'agnello aprirà il settimo sigillo, il silenzio contemplerà il cielo", tratto dalla Bibbia.
L'album termina con il suono del flauto shakuachi e il "Corno di Enigma".


La copertina dell'album fu progettata da Johan Zambrysky, autore della quasi totalità della discografia del gruppo. Si presenta come una cornice spessa e nera con al centro una silhouette circondata da una luce brillante e una croce cristiana in basso al centro ed è ispirata ai temi musicali presenti nell'album, ripresi da tre frasi emblematiche citate nella terza pagina del booklet


"MCMXC a.D." ha raggiunto il top delle classifiche in 41 Paesi vincendo svariati riconoscimeti come Disco d'Oro e di Platino. Nel 1991, il singolo Sadeness (part I) ha raggiunto la vetta di classifiche di genere.
Non si conosce il numero esatto di copie vendute, anche se le stime sono di 20 milioni circa.
E anche per stavolta è tutto.
Buon weekend in musica!