Oggi torniamo a trattare la storia della musica elettronica e lo facciamo parlando della live electronic music o, più semplicemente, live electronics.
Lasciando eventuali approfondimenti a chi fosse maggiormente
interessato, possiamo comunque aggiungere che questo tipo di musica si
differenzia da quella fatta con l'utilizzo di nastro magnetico, perché in
quest'ultimo caso non si ha intervento dal vivo ma la sola riproduzione
di musica elettronica e/o concreta.
Il principio di base è piuttosto semplice: i suoni emessi da uno o più musicisti viene catturato tramite microfoni, elaborato e riemesso, andando così a fare parte dell'esibizione dal vivo.
In questo modo vengono ad identificarsi due figure: il musicista o i musicisti che eseguono musica con strumenti musicali (anche elettronici), che si occupano dell'elaborazione dei suoni captati dai microfoni, e il regista del suono, che si occupa dell'interazione tra suoni originari e quelli elaborati, della resa acustica complessiva e della cosiddetta spazializzazione, ovvero il movimento del suono nell'ambiente e attorno all'ascoltatore.
Tra i compositori che hanno sfruttato il live electronics si possono annoverare Luciano Berio, Luigi Nono e Pierre Boulez.
Concludiamo ricordando a tutti che è tuttora in corso in sondaggio "Best Country Rock": continuate ad inviare le vostre preferenze agli indirizzi e-mail presenti sul blog.
Buona musica!
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