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sabato 13 febbraio 2016

L'album di oggi: Thick as a brick

Oggi vi parliamo del quinto album dei Jethro Tull: "Thick as a brick", del 1972.
Questo concept album viene considerato il primo vero album di rock progressivo della band capitanata da Ian Anderson, seppur mantenendo aspetti rock, blues e folk.
Sembra che a Ian Anderson sia venuta l'idea di creare un concept album in reazione a coloro che consideravano tale il precedente album della band, ovvero "Aqualung" e prendendo in maniera ironica le distanze da quella che era, negli anni '70 del secolo scorso, la "moda" dei concept album.
"Thick as a brick" è composto da un unico brano, suddiviso tra i due lati del disco in vinile.
I testi. pieni di umorismo e sarcasmo, inizialmente sono presentati come quelli di Gerard Bostock, in teoria un bambino prodigio vincitore di un concorso di poesia e squalificato successivamente per avere detto una parolaccia in diretta ma che in realtà risulta essere un personaggio nato dalla fantasia dello stesso Ian Anderson.
Nonostante l'ironia presente nell'album, "Thick as a brick" risulta essere una delle opere meglio riuscite dei Jethro Tull e una pietra miliare della storia della musica.
In occasione del quarantennale dell'opera, nel 2012 venne pubblicato anche la versione in vinile del sequel "Thick as a brick 2" e il nuovo remixaggio "Thick as a brick 40th anniversary special collector's edition", uscito in CD e DVD.
L'album raggiunse la prima posizione nella Billboard 200, ovvero la classifica dei primi 200 nuovi album ed EP usciti negli U.S.A., stazionandovi per due settimane, nonché la prima posizione in Australia, la terza posizione in Paesi Bassi e Norvegia e la quinta posizione nella classifica UK.
Prima di lasciarvi in musica, è doveroso dire due parole riguardo la copertina, perché quella dell'edizione originale è molto insolita: il frontespizio è la prima pagina dell'ipotetico quotidiano "St. Cleve Chronicle" del 7 gennaio 1972, con in prima pagina la notizia della premiazione di Gerard Bostock e all'interno i testi delle poesie di questo immaginario bambino prodigio confuse tra altre notizie, rigorosamente inventate e ironiche dalla band.
Per concludere, vi raccontiamo un paio di curiosità inerenti proprio la copertina. La prima: ormai risulta piuttosto difficile reperire "Thick as a brick" con la copertina in buone condizioni perché all'interno ci sono anche cruciverba che molti possessori dell'album hanno compilato. La seconda: pare che la band abbia impiegato molto più tempo a creare le notizie da mettere in copertina piuttosto che le musiche dell'album.



1 commento:

Anonimo ha detto...

La mia copertina è ancora in buono stato nonostante i suoi 44 anni grande disco